La lunghezza della nostra vita non dipende solo dal nostro DNA, ma anche dalle scelte di vita che facciamo.

La sedentarietà, la dieta, la qualità del sonno, lo stress, l’ambiente in cui viviamo, sicuramente condizionano gli anni di vita in buona salute che ci spettano.

La percentuale di rischio di morte prematura sale fino al 78% indipendentemente dalla predisposizione genica nei soggetti con uno stile di vita non salutare. D’altra parte, uno stile di vita sano può compensare una predisposizione genica per malattie croniche non trasmissibili fino al 60%.

Cambiare stile di vita richiede per contro una grande disciplina ma la posta in gioco, lunghezza e qualità della vita è un risultato che merita lo sforzo. È un atto di responsabilità prima di tutto verso se stessi ma anche verso gli altri.

Uno dei problemi riguarda però la consapevolezza da parte dei cittadini sul loro stile di vita (dieta, eserciziofisico) che porta erroneamente a credere di essere attivi e di avere sani abitudini alimentari prima di sviluppare patologie croniche non trasmissibili quali, diabete, sovrappeso/obesità, infarto ed epatopatie.

Quindi il rationale di questo ws è di fare il punto sugli stili di vita sani ed attivi coinvolgendo esperti transdisciplinari al fine di promuovere una corretta informazione e diffusione dei principi degli stili di vita sani ed attivi ai fini della prevenzione primaria e della promozione di longevità in salute.

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